Into The Darkness #3, 08/1997

L'intervista è stata condotta con Angelo Bergamini nel febbraio del 1997.

Iniziamo con una domanda a cui avrai risposto molte volte: in base a quale criterio hai scelto il nome del gruppo?
Cercavo un nome che non fosse troppo soggetto a mode e che potesse resistere nel tempo senza essere ricollegabile a un preciso periodo. Doveva però anche piacermi, significare qualcosa, così un amico mi suggerì qualcosa intorno alla Camera Kirlian, che è un controverso sistema inventato da due scienziati russi, atto a "fotografare" l'energia che li circonda alla quale si possono dare diverse interpretazioni; alcuni hanno tentato di dimostrare si tratti dell'anima. Io non ho conoscenze necessarie per avere una voce in capitolo, ad ogni modo non mi pareva male adottare il nome di quella macchina per un gruppo.

Sei mai stato interessato ad argomenti quali l'esoterismo e l'occultismo?
Sì, sono stato interessato a svariati temi inerenti materie esoteriche e religiose, soprattutto molti anni fa, ma forse non ero abbastanza motivato per addentrarmi profondamente. Ho convissuto per un po' in climi abbastanza inquietanti con alcuni amici e ho avuto la sensazione che si stesse andando verso un'isteria collettiva; stavamo perdendo il controllo su noi stessi e questo faceva paura, oltre a portare ben poca della luce tanto cercata. Forse troppo poca esperienza e animi troppo concitati, nervosi quali erano i nostri. Ora quando capita leggo qualcosa, ma mi trovo spesso scettico. Un conto è voler credere nel soprannaturale, un altro è credervi perché qualcuno sa veramente esporre teorie valide o magari perché si riesce a provare qualcosa. Comunque, il tema che più mi interessa è quello che riguarda Gesù Cristo, la sua possibile presenza sulla terra, i suoi insegnamenti. Come vedi niente fantasmi, ma fose qualcosa di ancora più anomalo...

Puoi parlarci del vostro ultimo cd "Pictures From Eternity"?
L'ultimo album presenta brani in parte più ascoltabili, anche melodici. Era una mia necessità dopo "Solaris" ed il suo gelo senza vita; non volevo che il gruppo si cristallizzasse nell'elettronica parzialmente minimale e un po' citazionista, volevo mostrare un altro volto altrettanto disperato. A volte, quando scrivo canzoni, sono anche più angosciato del solito e tutto diventa molto semplice. Testi e melodie sono meno complicati, almeno nella fase prima. Quando stai male a volte non hai voglia di creare architetture troppo ricercate, ma raggiungi l'essenza del tuo dolore sfogandoti maggiormente. Forse "Pictures..." è meno analitico perché estremamente passionale. Non mancano riferimenti poco evidenti, come al solito, ma, globalmente, è come un cuore aperto. I testi sono diretti e semplici, vissuti. Anche le tessiture musicali paiono più dirette di quando non siano in realtà. Amo molto questo disco, più di altri usciti in precedenza.

Come è andato il tour in Germania/Austria di supporto al nuovo cd? Ci sono altri tours in programma?
Il tour è stato ancora una volta stimolante, senza dubbio il più divertente che io ricordi, dato che ormai il rapporto con il pubblico è davvero bello; c'è calore, nonostante la scelta musicale... Anche questa volta tutti i brani presentati avevano arrangiamenti diversi dall'originale già apparso su disco, e penso che questo sia importante. Il pubblico può riconoscere un motivo, ma capisce che c'è stato almeno un tentativo di non cadere nell'ovvio. Abbiamo avuto reazioni davvero gratificanti da parte della gente venuta a sentirci. Il nostro "Eternity tour 1996/97" va avanti, in maniera "spezzata". Saremo presto ancora in giro, in Europa e credo anche altrove.

Quali sono i progetti futuri per i K.C.?
Il nostro nuovo album è in preparazione e uscirà il 16 agosto prossimo, cioé dopo un anno dal precedente (Che però in Italia è arrivato con un certo ritardo). Si tratta di brani già editi in passato, dal 1981 al 1996 ma che appaiono totalmente trscritti e riarrangiati per orchestra d'archi, coro, soli e qualche rara percussione tradizionale. Lavorare con orchestre e cori professionali aiuta molto negli arrangiamenti, anche se può essere un poco stressante. Non ero abituato a questo, ma credo che in risultato, se continua così, avremo il nostro disco migliore, spero. E' la chiusura di un ciclo iniziato alla fine degli anni '70 e volevamo presentare le canzoni a cui siamo più legati oggi in una veste che a loro sembra più adatta, definitiva. Nessuno strumento elettronico è stato usato. Molte sono le persone coinvolte, tra orchestre e cori, in più avremo la presenza di un amico, Patrick O'Kill (ex Death In June, Sixth Comm) alla voce solista in un brano; il direttore d'orchestra dovrebbe essere Alessandro Nidi (già collaboratore di Battiato). E' un progetto inteso come una piccola festa tra amici e per quei pochi che ci hanno seguiti nel tempo. Spero tanto che a loro potrà fare piacere... Agli altri, non piacerebbe in ogni caso. Non siamo mai stati simpatici a tutti, lo so. Nel frattempo, abbiamo finito una colonna sonora per un film della Mediaset/Fininvest, che uscirà presto nei cinema e in tv, e credo anche su Vhs. Le colonne sonore spesso ci aiutano economicamente e, anche se non rispecchiano sempre al 100% la nostra direzione musicale più vera, possono essere stimolanti. Ci sono altre cose in cui saremo coinvolti tra breve, tra cui un'altra collaborazione con Andromeda Complex (una colonna sonora ideale intesa per un nuovo personaggio dei fumetti disegnato da Baldazzini) ma sono ancora da sviluppare.

Siete stati spesso al centro di polemiche a causa di presunte idee politiche, vuoi dire qualcosa in proposito?
E' difficile dire qualcosa senza fraintendimenti. Credo sia meglio che i soliti "giudici" continuino nella loro opera. Sono persone annoiate, per lo più provenienti da ceti borghesi; lo snobismo è l'unica cosa che rimane loro. Si divertano. Noi abbiamo radici molto differenti, il nostro problema non è di avere troppi soldi e tempo libero. Noi suoniamo onestamente, senza troppi compromessi, ed è difficile, credimi. Dopo le accuse rivolteci a riguardo di simpatie nazi-fasciste i membri del gruppo hanno chiarito di essere invece interessati a tematiche opposte, di matrice comunista, io non chiarirò nulla.

Nel singolo "your face in the sun" ho notato la presenza di un quarto membro: è una collaborazione saltuaria o parte integrante del gruppo?
E' un'amica che abbiamo voluto inserire in una line-up temporanea.

Prima di arrivare ad una formazione stabile con Emilia Lo Jacono e Simone Balestrazzi hai collaborato con molte altre persone. Sei soddisfatto della formazione attuale?
La formazione attuale non include più Simone, non sarebbe più possibile per motivi banali. Al suo posto c'è ora Ivano Bizzi, tastierista proveniente da aree veramente anomale. Ha spesso collaborato con artisti della musica leggera (Riccardo Fogli, Gianni e Marcella Bella!!!) e più "simili" (Andromeda Complex, T.A.C., Parts, etc.), oltre ad essere stato negli anni '70 prodotto dalla PFM. Quel disco non è uscito, e lui ha iniziato a fare il turnista, il tecnico del suono. Ha molta esperienza di concerti e soprattutto non ha paraocchi. Credo si stia trovando bene con noi, c'è molta amicizia. Intanto sta lavorando ad un suo album solista, roba elettronica, tra ambient oscura e primi Tangerine Dream; sono climi abituali per lui dato che è un "elettronico" di vecchia data. Simone andrà via per un po', non c'è stato nessun litigio.

Ultimamente avete eseguito la colonna sonora per il film "Cosa c'entra con l'amore". Penso sia interessante per un gruppo come il vostro produrre il commento musicale di un film, condividi questa mia opinione?
E' il sogno di molti poter commentare immagini, ed era anche il mio, ma ora che siamo giunti a lavorare spesso in questo campo non possiamo negare una certa insoddisfazione. I produttori a volte non hanno neanche conoscenze culturali minime, il che è un ostacolo: sembra di parlare con dei topi! Emilia invece sembra riuscire ad analizzare meglio i problemi che derivano da una certa confusione e a risolverli, quindi ci aiuta molto, arrangiando e producendo tutto: io impazzirei!

Credi nel principio della ciclicità? Ovvero credi che la fine sia anche un inizio o solo drammaticamente la fine?
Credo a tutto e a niente. A parte gli scherzi, dopo questa frase originale, posso dirti che ultimamente ho un po' paura di una fine temporanea... perché ne temo il dopo. Prendi il "dopo-morte": e se ci fosse davvero un aldilà ma pieno di dolore e terrore? E se le anime di quei deficienti che ho conosciuto qui fossero ancora presenti là senza essersi affatto evolute? A volte spero che solo il nulla possa venire a darci riposo, ma non credo che sarà così. "Ciclicità" può essere un concetto spaventoso. Preferisco credere nella volontà di effettuare cambiamenti qualitativamente importanti. Follia e ciclicità mi suonano amiche, e la follia è qualcosa da cui devo stare lontano il più possibile.

Ordo Ecclesiae Mortis: questo nome mi ha fatto pensare ad un certo tipo di musica, invece ho trovato nel primo cd con materiale risalente all''85-'86 qualcosa di diverso da ciò che mi aspettavo, ma ugualmente interessante. Puoi darmi delle delucidazioni su questo progetto parallelo e sulla sua evoluzione futura?
Ordo Ecclesiae Mortis in effetti ha già avuto un seguito, un paio d'anni fa, ma ancora una volta non se n'è fatto nulla. Gianluca Becuzzi (Limbo/Pankow) aveva già composto e registrato quattordici brani su cui io dovevo intervenire con strumenti e voci, ma l'etichetta che curava questo progetto non ha rispettato gli accordi ed io mi sono rifiutato di consegnare il master finito. Peccato, Gianluca lavora bene con l'elettronica. Un pezzo l'abbiamo messo sull'ultimo lavoro dei Kirlian Camera ma gli altri, inediti, non so se vedranno mai la luce. Riguardo al fatto che O.E.M. suonasse diverso da ciò che un nome simile poteva far supporre, lo capisco, dato che è un'opinione piuttosto generale; ai tempi della prima registrazione si poteva pensare a qualcosa tipo Current 93 non ad un calderone di elettronica, cabaret e rock oscuro, così qualcuno è rimasto un po' spiazzato e ci sono voluti tanti anni prima di accettare quella confusione consapevole. Ci sarà un seguito ma questa denominazione è attualmente completata per motivi anche contrattuali. Se ne userà un'altra ma il suono generale sarà molto diverso.

  • Come vedi l'attuale scena italiana?
    Apprezzo tutti, così nessuno s'incazza! Conosco troppa gente ormai, impossibile citare tutti. Globalmente il livello qualitativo non è alto; molte proposte e poca cognizione musicale o semplicemente creatività. Non sarebbe un gran problema visto che ognuno ha diritto di fare musica come vuole ma purtroppo può risentirne chi poi non trova spazio in un mercato sovraffollato oltre che demoralizzante, eccezioni a parte. La soluzione non la vedo, nessuno vuole arginare il continuo flusso di proposte che spesso vengono pubblicate. Un vero problema è lo scarso mezzo tecnico con cui vengono registrati i dischi; suonano troppo male. I ragazzi non sempre hanno molti soldi da spendere e l'ampia offerta genera confusione che si riflette nel portafogli. Tanti leggono le riviste specializzate, credono di trovare qualcosa di interessante nei deliri di un critico, vanno in negozio e acquistano a caro prezzo l'oggetto per poi trovarlo deludente nel 90% dei casi. Finiranno con lo stufarsi. Poi ti dicono di essere degli esteti, dei concettuali oppure dei collagisti provocatori. Ma toh... quanti esteti snob al mondo! Lo stesso accade all'estero. Tra le altre cose quando vendono due copie credono di essere Michael Jackson, non rispondono alle lettere dei due fans relativi. C'è anche chi più è merdoso e più è considerato artista. Potenza dell'esoterismo!!

  • L'intervista finisce qui, vuoi aggiungere qualcosa?
    No, niente da aggiungere. Solo un saluto.

  • E. Dellanotte